Quarta lettera di Ezechiele Lupo al Giudice sul mulo – La festa dei personaggi-lettori
come avrà notato le mie lettere sono state molte meno di quante sia io sia Lei ci potevamo aspettare, quando esattamente un anno fa Lei faceva nascere questo spazio. Ricordo perfettamente il momento in cui (Lei me lo ha raccontato più volte, o forse io l’ho immaginato tante volte quante avrei voluto che Lei me l’avesse raccontato) un’idea tanto bislacca Le venne in mente: mi disse che si trovava in Turchia (o forse in Iraq) e sotto le mentite spoglie di un miniaturista cranico, cercava di mascherare con simulazioni e dissimulazioni la Sua vera identità, della quale ormai tutti sono venuti da tempo a conoscenza. Mi raccontò dell’incontro con quel commediografo tedesco M. N. Tugennov, di cui, tra parentesi, su Suo consiglio, ho appena terminato di leggere l’ultima versione dell’ultima commedia edita in vita (sì, caro giudice, proprio quella in cui il protagonista si finge autore di una lettera, ed in questo modo sposa la figlia di un commediografo tedesco, ma, scoperto, fugge in Iraq (o in Turchia), dopo essere stato cooptato dall’Iran quale spia del regime), e del vostro dialogo avvenuto sulle rive del Corno D’oro, proprio di fronte alle Piccole Isole. Ricordo il racconto della Sua fuga e della morte del povero autore: inseguiti dal controspionaggio saudita Lei e Tugennov, dopo esservi tuffati nel lago avete nuotato fino all’altra sponda, sotto i colpi secchi e nitidi dei proiettili che si inabissavano. Raggiunto il villaggio più vicino, ricordo, avete incontrato il Bibliotecario Nahro che vi ha offerto protezione, cibo e la possibilità (tremenda, incredibile, terrificante) di scegliere un libro a testa della sua biblioteca circolare, ordinata da “Infinito-A ad Infinito-Z”. Vi bastò poco per accorgervi che le storie all’interno delle opere non corrispondevano ai titoli: il Principe Miškin non era un idiota ma un feroce capitano di vascello, mentre non c’era nessuno strano caso che riguardasse il dottor Jekyll. Eppure, così mi raccontaste, pur mancando una referenza tra i personaggi e le azioni, pur essendo stato infranto quell’orizzonte d’attesa che Lei e Tugennov possedevate nei confronti di quei libri, quegli intrecci così diversi dagli “originali”, raccontavano le stesse storie degli “originali”. I racconti “parlano” sempre di quattro cose: Razionalità, Memoria, Leggerezza e Letterarietà. Lasciata la Biblioteca di Nahro, passaste, se ricordo bene, per il Ponte Capovolto: è lì che Tugennov mostrò la sua vera natura. M. N. Tugennov fu troppo pavido per continuare con lei la fuga, e pensò ad un ritorno. Vi salutaste e vi scambiaste quei due preziosi oggetti in segno di un’amicizia eterna. Purtroppo (so dai Suoi racconti o giudice) Tugennov, capovolta la strada, non riconobbe il ritorno e fu subito catturato dal controspionaggio e processato. Di lui non si seppe più nulla. Il Giudice sul Mulo, che è Lei, offre una Possibilità (che è poi quanto di più vicino ci sia ad una Scelta): leggere e ri-scrivere finzioni, oppure, leggere e ri-scrivere di finzioni. In un anno io, Dott. Ezechiele Lupo, pur con enormi (insormontabili direi) difficoltà ci ho provato, e con me tutti quei personaggi/ri-scrittori che hanno contribuito alla fortuna di questo Suo spazio, e dei suoi 25 lettori, che ereditiamo da Alessandro Manzoni. Questo volevo dirLe. Questo è quello che ricordo. Ma forse, ripeto, mi sbaglio. Sbaglio tutto. Forse l’idea di questo spazio, Le è venuta dopo il pranzo di Santo Stefano dello scorso anno, tra i fumi dell’alcool?
A presto.
Un abbraccio, caro Giudice sul mulo
Il Suo,
Ezechiele Lupo
Medico Virologo
Il Dottor Lupo riceve dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30 nel suo studio in Charlotenstraße 39.