Sentimenti IV
di Ariel Andrès Clanovas
Facciamo un rito,
Agli albori del mito
Divertirsì laggiù;
e diventa clou,
Se ti offri tu.
Obliamoci d’oppio,
Salutando falloppio
Nella penombra fulva,
Si nascose la vulva.
Ve la legate al dito
Ve la legate al clito,
Il dito nel clito
Sotto l’arco di tito.
E, tiepido magma,
Parliamo di smegma.
Che la bocca ti bagna,
E ti colgo in castagna.
4 commenti:
..se la prima era una lirica erotica questa è una filastrocca abbastanza puerile..
La tanto decantata lirica licenziosa mi ha lasciata piuttosto delusa... sarà perchè qualcuno, nella sua agguerrita campagna di promozione del blog, ha creato aspettative troppo alte intorno al suddetto componimento... vabè
Sentimenti IV è forse la più alta lirica che si trova all interno di questo blog.Sta al lettore capirne le profonde radici impiantate nel classicismo e la rabbia repressa verso il genere femminile che l autore non nasconde.
Definirlo puerile o deludente non è un insulto ma un complimento a colui il quale lo intende e a colui che è riuscito in una così celestiale opera.
posto che sono d'accordo con l'ultimo commento, ravviso in questa lirica un valore poetico assoluto: in scarne rime, struttura zoppicante e termini accatastati come a ripescarli da una maturità ancora da venire, ma già radicata nell'animo del poeta..emerge un sentire che non è ne alto ne basso, ma a-dinamico.non bisogna vedere questa poesia in movimento (di giudizio, di senso, di valore), ma come bellezza statica di un'età dell'oro ormai passata: è come un vaso figurativo greco: incarna leggende, perdizione, rapimento estatico. sono immagini da cui ci distacchiamo per cinismo sopraggiunto, per disillusione, ma come le gesta disegnate degli eroi possono ancora lasciar trapelare uno scampolo di magia e bellezza. questo ovviamente a mio modesto parere. G.F.
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