C'è Omeopatia tra di noi - parte seconda
di Nepomuceno Sadda
Ma insomma cerchiamo di chiarire questo principio di similitudine del farmaco. Prendiamo una situazione tipo: io che bevo due litri di birra rossa doppio malto e tornato nella mia cameretta mi schianto nel letto addormentandomi con la stanza che gira – e vi assicuro che non dormo su una giostra -. Il giorno seguente sperimento un mal di testa biblico, pianto e stridor di denti.
Ipotizziamo che io sia Edward Bach: come rimedio alle emicranie di un mio paziente mi sentirò autorizzato a suggerire una soluzione di acqua e di birra?
Davvero una genialata.
Dopo aver passato la serata a litigare prima in auto, poi al pub, poi ancora in auto e poi davanti al cancello di casa mia ero tanto desideroso di annientare con l’evidenza scientifica le affermazioni della mia ragazza che ho passato la giornata seguente a documentarmi sull’omeopatia. Ok, lo ammetto, sono un coltivatore di sentimenti di rivalsa. Li considero come il cacio sui maccaroni: danno sapore al rapporto di coppia.
Immaginatemi seduto davanti al mio pc, dopo pranzo, col un Negroni da navigazione pronto accanto al mouse. Spulcio la babele internet e vengo a conoscenza dei meccanismi di preparazione delle essenze ai fiori di Bach.
Riassumo brevemente. Intanto è necessario che i fiori vengano colti in una giornata calda e soleggiata, notate bene, senza toccarli col le mani. Quindi munitevi di tenaglie, di un braccio meccanico robotizzato oppure usate la bocca: come preferite. I petali devono essere lasciati macerare per 5/6 ore in un contenitore di vetro contenente acqua purissima, esposti al sole. In questo modo trasferiranno la loro vibrazione caratteristica all’acqua. La famosa vibrazione caratteristica dei fiori! Come avevo fatto a non pensarci prima? Sarà quella che li fa ondeggiare nelle giornate di vento. Terminata questa fase si filtra l’acqua e si allunga con una dose si cognac, necessaria per la conservazione. Il composto così ottenuto prende il nome di tintura madre dei Fiori di Bach. In commercio si trovano boccette con la tintura madre da 7,5ml, 10ml o 20ml. A partire da queste, con una ulteriore diluizione, si otterrà la medicina da assumere quattro volte al dì, quattro gocce per volta.
Ipotizziamo che io sia Edward Bach: come rimedio alle emicranie di un mio paziente mi sentirò autorizzato a suggerire una soluzione di acqua e di birra?
Davvero una genialata.
Dopo aver passato la serata a litigare prima in auto, poi al pub, poi ancora in auto e poi davanti al cancello di casa mia ero tanto desideroso di annientare con l’evidenza scientifica le affermazioni della mia ragazza che ho passato la giornata seguente a documentarmi sull’omeopatia. Ok, lo ammetto, sono un coltivatore di sentimenti di rivalsa. Li considero come il cacio sui maccaroni: danno sapore al rapporto di coppia.
Immaginatemi seduto davanti al mio pc, dopo pranzo, col un Negroni da navigazione pronto accanto al mouse. Spulcio la babele internet e vengo a conoscenza dei meccanismi di preparazione delle essenze ai fiori di Bach.
Riassumo brevemente. Intanto è necessario che i fiori vengano colti in una giornata calda e soleggiata, notate bene, senza toccarli col le mani. Quindi munitevi di tenaglie, di un braccio meccanico robotizzato oppure usate la bocca: come preferite. I petali devono essere lasciati macerare per 5/6 ore in un contenitore di vetro contenente acqua purissima, esposti al sole. In questo modo trasferiranno la loro vibrazione caratteristica all’acqua. La famosa vibrazione caratteristica dei fiori! Come avevo fatto a non pensarci prima? Sarà quella che li fa ondeggiare nelle giornate di vento. Terminata questa fase si filtra l’acqua e si allunga con una dose si cognac, necessaria per la conservazione. Il composto così ottenuto prende il nome di tintura madre dei Fiori di Bach. In commercio si trovano boccette con la tintura madre da 7,5ml, 10ml o 20ml. A partire da queste, con una ulteriore diluizione, si otterrà la medicina da assumere quattro volte al dì, quattro gocce per volta.
Apro una parentesi: una di queste tinture si chiama Rock Water ed è semplicemente ottenuta raccogliendo l’acqua zampillante da una fonte di montagna e lasciandola irraggiare per quattro ore dal sole all’interno di un recipiente. Questa essenza serve per curare chi si autoreprime e finge rigidità morale per essere d'esempio. Infatti i pastori modello nonno di Heidi che bevono acqua di fonte ogni santo giorno sono notoriamente conosciuti per la loro libertà di costumi e lassismo morale. Oppure vale il contrario? Proprio perché intolleranti tout court Bach ha pensato che la rock water li avrebbe guariti dalla loro chiusura mentale?
Con questo ultimo paragrafo mi sono inimicato una parte della popolazione europea, ma procediamo.
Con questo ultimo paragrafo mi sono inimicato una parte della popolazione europea, ma procediamo.
(continua)
Nessun commento:
Posta un commento