Il giudice sul mulo Periodico perenne di linguaggi letterari.

mercoledì 15 dicembre 2010

Il tempo che passo con te

di David Aquae

Il tempo che passo con te
È tempo illuminato

Nel volto lontano infondo gli occhi
Sono un vessillo di trasparenza
Ingenuo perdente e penoso discente.

Il tempo che passo con te
È infame raccatto

Dissimulata allegria
Eterna richiesta
Distesa passione.

Il tempo che passo con te
È vergognosa tenerezza

Una vita possibile nel gesto inespresso
Una finta comprensione
Una disponibilità asservita.

Il tempo che passo con te
È sporco, orribile.

Il tempo che passo con te
Non ci merita

Non merita di vederci annaspare
Sgusciare tra le scale che corriamo
Accettare l’incommensurabile e meccanico
Rammarico del tempo che perdiamo.

Il tempo che passo con te
È il bello che ho

Il non-limbo della festa
L’assoluta assenza di scaltrezza
Il puro assaggio della prima volta

Il tempo che passo con te
È poco più della bilionesima parte
Della felicità che vorrei.

3 commenti:

Michael Visigoti ha detto...

Dolente, ma molto molto acuto.

Sam Spadone ha detto...

Davvero potente!

Alfonso Scemotti ha detto...

Avete ragione ragazi: è potenza pura.