Joseph
di Norberto Giffuri
D'un tratto la cima
Trasecolati innanzi
Ad un più ampio orizzonte
Una vertigine di senso
C'appaga e dapprima,
Solo esausti, ora
Esausti ma redenti
Da un sublime trasporto,
Così,
Io e compagni
Facciamo a gara
A chi ce l'ha più puro,
Il Sentimento.
E se ci fosse stato Joseph
Ci avrebbe detto che questo gioco
Dai cattolici, i suoi,
L'abbiamo imparato.
E poi Joseph avrebbe giocato,
E vinto. Joseph ha vinto sempre.
A Joseph la cima non sarebbe bastata,
Ci avrebbe voluto sopra,
Il suo bianco piedistallo.
9 commenti:
Caro Norberto,
lei è decisamente il migliore dei poeti che scrivono su questo blog e le sue due composizioni migliori sono senza dubbio "Siddartha" e "Il non ricordo". Decisamente.
A presto
La ringrazio profondamente.
Penso di aver intuito chi sia Joseph...
Io no...
parlate più apertamente, chè il rischio di questo atteggiamento intellettualoide è quello di risultar autoreferenziali. Chi sarebbe Josef?
in fede (apertamente riformata)
Inno
Credo che la lirica abbia un impianto metaforico: la salita alla cima è lo slancio verso Dio, Joseph è il gran capo dei cattolici che pretende sempre di essere un poco più vicino degli altri al Supremo.
Racazzi fate i pravi, ke il temonio è sempre tra voi. Non cedete a le lusinche del relativismo e non fate sesso prima dei novantacinque anni (io non l'ho mai fatto per questo). Kordialità.
Questo poesiola (che di più non si può definirla) è quantomeno oltraggiosa. Credo che il suo autoruncolo dovrebbe fare pubblica ammenda ed avviare un profondo cammino di espiazione con animo contrito e sofferente. O mi sbaglio? Perchè quando si esagera, si esagera. L'importante è capirlo.
Oltraggiosa verso chi o cosa?
Keep up the good work.
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