Capitalismo decaffeinato
Ieri sera, mentre affrontavo una birra e un kebap in un centro commerciale della bassa milanese osservando il materiale umano eretto in fronte al bancone di un bar, mi è tornata alla mente una vecchia pubblicità della Hag, quella in cui uno scrittore si alza nella notte colto da fulminea ispirazione e prima di accingersi alla tastiera si prepara un fumante caffè dal sapore letterario. Ora, non chiedetemi perché l'associazione centro commerciale-kebap-uomini-bar mi abbia fatto pensare alla Hag. La questione è un'altra.
Quella pubblicità era la perfetta rappresentazione del mio futuro idealizzato. Quarantanni, brizzolato, piacente, scrittore, single per scelta pervicamente conteso da giovani donne interessate a fruire in un sol colpo cultura e lussuria, teoria e pratica, scritto e orale: insomma così mi son sempre sognato. Ritrovarsi poi, prima ancora dei trenta, su una traiettoria divergente da quella tanto agognata non toglie valore agli splendidi momenti vissuti decantando col pensiero quella pubblicità. Per una volta: grazie capitalismo, grazie occidente, grazie Hag.
Foto: Tazzina da caffè di Ezechiele Lupo. Caffè bevuto dalla madre di Ezechiele Lupo. Foto scattata da Ezechiele Lupo. Ma tre quarti di limone incombono...
3 commenti:
grande! Che fico!!
w love, la mamma di Ezechiele L.
Il limone incombe!
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