Il giudice sul mulo Periodico perenne di linguaggi letterari.

venerdì 5 gennaio 2007

Ritratti australiani

di Darren Knight
I.

“Down down, you bring me down
I heard you knockin’ on my door and I can’t sleep all night”
( Stone Roses “I am the resurrection”)

D. è fuggito dall’isola che amava e lo uccideva.
Per sbaglio, con rancore. Forse.
Ad ogni modo sono 11 mesi.
La sua meta può essere il SandBar, 100 dollari sui Tre Leoni,
un’arancia mista alla nicotina nella mattina non divertente.
Interessa poco, se non immergersi in un qualcosa che non trova contorni,
mischiare ironia, dolore, speranze, assoli, vinaccio e corn beef hash.
Dio ?
Il mio diritto?
Bello credere che esistano in questo pianeta, in questa galassia da 26 dollari al barile di rottura, rifiuto e gioia di disincanto.
In volti e parlate che non credevi possibili, in amici che ruotano e nemici improvvisati.

II.

Madre, a che vale
tutta questa eleganza
se ci tiene lontani dalla salutare
polvere di questa terra,
se ci priva del diritto d'entrare
nella grande festa del mondo?”
(Rabindranath Tagore)

V. sta a KC, nel grattacielo popolare da cui contempla ogni cosa, la fresca notte di ritorno dal turno.
-Se KC si muove- pensa tra sè -il resto della città perde-.
Risiede a KC da quando è giunto dal Punjab,10 anni fa.
Ha schivato ufficiali dell’immigrazione; casa e lavoro, lavoro e casa.
Ma da quelli giusti, ormai V. e il suo granchio tatuato, sono conosciuti.
“non preoccuparti, mio amico”... sorridi, dai una pacca ... butta sempre un occhio attorno però.
L’altra metà del trilocale è appannaggio del giapponese S., liscio o rasta, medidativo. Anche troppo.
3 DVD di Bollywood, 50 grammi di marjuana, pizza con gambero e salsa piccante a 10 dollari politici, barattolo di Mentos in comproprietà e altarino rituale.
Rendiamo grazie a questo paese senza radici ma che non fa mancare niente, nemmeno case da gioco o colazioni di Mc Donald’s.
Il pallone sgonfio che tiene sopra l’altare ricorda a V. S., il suo piccolo tigrotto. Per lui, per il suo quarto compleanno, il miglior pasticcere di KC, un amico, aveva confezionato la torta più bella del mondo. I suoi giocattoli sono rimasti qui. Li ha sempre difesi i suoi giocattoli dagli altri bambini, S ha il mento e la decisione di papà.
-Ma le cose si sistemeranno, ottenuta quella cittadinanza- risolve V. abbioccandosi fatto davanti alla cinquantaseiesima identica proiezione al masala.
Raggiungerà moglie, figliolo, un trattore, un dolce paese nuovo di mucche al pascolo e colline ondulate e feconde.....

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