Il giudice sul mulo Periodico perenne di linguaggi letterari.

venerdì 4 maggio 2007

A passeggio per Bordighera

di Norberto Giffuri

A passeggio per Bordighera, nella luce che soffolce;
Quel fare corrusco del mare, infilzato obliquo dal sole...
La Liguria, cerniera dai denti che son monti stempiati, brulli alle cime, brizzolati di macchia sui fianchi.

Il piede impara le modulazioni dello scoglio,
indugia sulla sabbia,
con baldanza attacca il marmo del molo.

Un satiro con l'orecchino di caucciù, lisciando le labbra, squadra una ragazzina;
Un terrier si scuote, imperlando il suo intorno di gocce e una giunone teutonica si scosta con livore. La casa bianca dal volto rabberciato dove si dice Cadorna -Luigi- mancò; nemmanco una targa a rammentarcene il disonore.

A passeggio per Bordighera nella chiarità della mattina,
sfiorare con la spalla il costato di una chiesa,
dietro l'angolo scoprire una corona di narcisi dare tono regale
ad un ciuffo d'erba proteso verso la marina.

Uno storpio mendica, le mani vibranti, la testa china, stravaccato in cenci lerci;
Il sole lo violenta col suo fulgore, mette a nudo la sua miseria, sulla faccia lustra della banchina.

A passeggio per Bordighera, tra le risate sghembe dei gabbiani;
Realizzare, senza emozione, che la vita parla la lingua brusca
della contraddizione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Norberto Giffuri, la tua poesia sa di mare e umanità, è lirica e intima. Hai pensato al grande Giorgio Caproni? Ciao.

Anonimo ha detto...

Conosco poco di Caproni e coglierò l'occasione per leggere le sue liriche...ti ringrazio per avermi accostato ad un poeta così prestigioso.