Il giudice sul mulo Periodico perenne di linguaggi letterari.

martedì 22 aprile 2008

Considerazioni attorno alla mia ultima lirica

di Norberto Giffuri

Tesi: il principio di indeterminazione di Heisenberg vige anche per il pensiero.

Dimostrazione: la materia, a quanto ne dicono i cervelloni, è formata da atomi; gli atomi da particelle elementari. Le particelle elementari amano concedersi folli galoppate in lungo ed in largo. Ciò implica che, per conoscere la posizione di una particella in un tempo futuro è necessario misurare con esattezza la sua posizione al tempo presente. Ora, come determinare la posizione della cavallerizza fugace? “Con una raggio di luce, naturalmente”, rispondono i suddetti cervelloni. E qui sta il pasticcio. Il raggio di luce fetente, urtando la particella, ne modificherà la velocità in modo imprevedibile. Bell’inghippo, nevvero? In pratica con tanta maggior precisione cerchiamo di determinare la posizione della particella tento meno esattamente conosceremo la sua velocità.
Heisenberg studiò il fenomeno, trovò una semplice equazione matematica atta a descriverlo e per la vita che gli rimaneva si crogiolò compiaciuto, sicuro di avere scritto il proprio nome a grandi lettere nella storia della scienza moderna.
Bene, e questo che centra con la mia tesi? Presto detto. Più penso a te, Lisa, più svelgo le mie certezze dalla radice. Tanto più resterò a ponzare attorno al tuo ricordo, quanto più modificherò la mia considerazione di te. Come la pietra lanciata nella polla alpina alza il fango ed intorpidisce l’acqua, così ogni riflessione aggiuntiva su quella che fu la nostra storia non fa altro che obnubilare il pensiero. Si consuma, nella notte bianca, lo stillicidio della verità.

c.v.d.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Trovo molto vera, e acuta nella semplicità, la tua riflessione.
Cordialità.

Anonimo ha detto...

Concordo; semplice, lineare e vero

Anonimo ha detto...

Vi ringrazio.