Il giudice sul mulo Periodico perenne di linguaggi letterari.

giovedì 25 ottobre 2007

Senza titolo

di Tobia Deruna

Consuma nostalgie contorte,
come salice senza radici,
e il suo pensiero sa d’aceto,
bagnato da lacrime d’addio.

Ricorda spesso i giorni,
del melograno e del cotone,
ma già il ricordo s’avvita
e si fa spirale convulsa.

Sulla neve han messo il sale,
ed il mare è senza nubi,
ma il suo cristallo è pietra,
che non brilla più ormai.

Il canto d’un uccello
è eco di terre lontane,
dentro acqua che scivola,
senza potersi fermare.

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