Il giudice sul mulo Periodico perenne di linguaggi letterari.

venerdì 21 marzo 2008

Tre poesie d'amore a Dada

di Ezechiele Lupo

1.

Volevo darti un bacio
Abbracciarti un po’
Ma sei scivolata
Nel pertugio della mia camicia
Fin giù all’ombelico.
Ora è il caso che io taccia
Della mia perduta ignorante verginità
Sei la colpevole
Imperdonabile.


2.

San Patrizio ci tese la mano.
Volevo dirtelo che mi piaci

Ma sei scappata con il mio trifoglio
Mentre ti facevo sconce proposte

Forse domani ti vedo
E allora riempirò la mia stanza di rose.


3.

Temo che il silenzio ci mangi le mani
Una perversa frenesia mi prende le mani
Se non ti vedo mi mangio le mani
Pensavo già oggi che fosse domani.

A volte credo che mi cambierai la vita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vano è ogni tentativo d resister alla vanità.