Il giudice sul mulo Periodico perenne di linguaggi letterari.

martedì 18 novembre 2008

Bucolica

di Victor Attilio Campagna

O fiore, l’altura pasteggiava incerta
quando tu guardavi senza vedere
le valli ronzare; ricordavi il sapore
di quella primavera andata via

di sera, quando il mare era di vetro.
Fu un’arpa a dirti addio,
ed è un piede stanco a salutarti ora
quando la calura arde e tu taci.

È in te che scompare il volto
di questa aria saturnale – Margine
di esistenza, che raccoglie le parole pazienti –

era di notte che la volta abbracciava
il mare – un sapore di freddo marmo –
e già il sorriso era inciso su di te.

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi piace.